Il fumo può danneggiare gli impianti dentali?
Sì, il fumo può danneggiare gli impianti per lo stesso motivo per cui danneggia i denti, causando la loro perdita. Le sigarette determinano problemi agli impianti dentali che possono essere una semplice gengivite, una perimplantite (infiammazione dei tessuti attorno all’impianto) fino alla perdita dell’impianto stesso e della protesi fissa avvitata su di esso. Il consiglio è quello di non fumare o di ridurre il fumo a pochissime sigarette al giorno. Ovviamente è fondamentale fare delle visite di controllo periodiche e un’igiene professionale almeno semestrale.
Le conseguenze
Il fumo genera danni ai denti riconducibili in primo momento a macchie di nicotina, alitosi, aumento di deposito di placca e infiammazione delle gengive. Si assiste inoltre a una riduzione delle difese immunitarie e produzione di saliva, grande alleata di pulizia dei denti e del cavo orale.
In relazione agli impianti dentali, il processo di osteointegrazione impone il fatto che un impianto dentale si integra perfettamente nell’osso mascellare o mandibolare.
Secondo recenti studi, nei fumatori accaniti il rischio di una mancata osteointegrazione dell’impianto arriva addirittura ad essere fino a 5 volte maggiore se è presente anche una condizione di parodontite non controllata.
Un ruolo protagonista è assunto in questo caso dalla nicotina.
Quest’ultima riduce l’apporto di sangue nella zona del nuovo impianto, danneggiando il tessuto osseo e incidendo quindi negativamente sul processo di osteointegrazione.
Anche la guarigione risulterà molto più lenta e la cicatrizzazione tarderà a presentarsi.
Oltre a una mancata capacità dell’impianto di attecchire, come abbiamo anticipato in questi soggetti aumenta anche del 50% il rischio di una successiva perimplantite, ovvero un’infiammazione che colpisce i tessuti intorno all’impianto osteointegrato e che porta ad una perdita del tessuto osseo di sostegno.
Sono quindi tre i fattori che concorrono ad aumentare il rischio di fallimento dell’impianto in chi fuma:
- aumentata infiammazione gengivale e riduzione delle difese immunitarie
- aumentata attività del microcircolo sanguigno che rende più difficile l’osteointegrazione e la rimarginazione delle ferite
- il maggior rischio di perimplantite e quindi di problemi all’impianto.